comune di Bottedo sec. XVI - 1757

Bottedo è attestato almeno dal 1204, quando alcuni terreni nel suo territorio, ubi dicitur in Borsello furono donati alla chiesa di S.Martino de Trexeno (CDL II 1).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune di Bottedo apparteneva al Vescovato di mezzo e comprendeva le frazioni di Paderno, Carnesella e Cà de’ Valvassori (Tassa sui cavalli ): tale quadro risultava immutato anche nel’epoca successiva (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, il comune, che contava circa 270 anime, era privo di organismi consigliari.
Ogni anno veniva eletto un deputato, “sempre uno de maggiori estimi”, con l’incarico di tutelare gli interessi del comune; il suo operato dipendeva strettamente dall’approvazione e dei maggiori estimati, i quali “assistono a li riparti”. Alla riscossione del dovuto provvedeva l’esattore, confermato “di tempo in tempo” oralmente.
Accanto al deputato operava il cancelliere, residente a Lodi, che aveva la responsabilità della documentazione pubblica che custodiva in casa non essendo il comune dotato di archivio né di “stanza pubblica”. Per il suo incarico riceveva un salario di dodici lire.
La giustizia era amministrata dal podestà del comune e podestà di Lodi: alla ’banca criminalÈ del podestà di Lodi prestava giuramento il console (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3044).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Bottedo entrò a fare parte della VII Delegazione. (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 13/10/2003

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]