esattore dell'estimo sec. XVI - 1757

In età spagnola l’esattore o “commissario dell’estimo” , incaricato di riscuotere le “imposte incidenti (…) come anco le gravezze camerali” figura tra i “ministri” della città nominati dal consiglio maggiore (Vigo 1983).
Nella prima metà del Settecento il funzionario era eletto dal Consiglio Maggiore ogni tre anni nel mese di maggio, ed entrava in carica nel gennaio dell’anno seguente con mandato triennale. Era un cittadino che otteneva dal consiglio facoltà di riscuotere l’estimo, dopo essere stato esaminato dal consiglio e dopo aver prestato “sigurtà e collaudazione” di due garanti. A lui competeva aggiornare i libri dell’estimo, annunciare ogni mese al consiglio minore la ripartizione dell’estimo per il mese successivo. Alla fine del mandato era sottoposto al sindacato da parte dei riformatori degli abusi; due decurioni relazionavano quindi il Consiglio generale che, in caso di giudizio favorevole, approvavano che l’esattore fosse sciolto da ogni obbligo nei confronti della comunità (Conca 1991).

ultima modifica: 19/01/2005

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