comune di Villavesco sec. XVI - 1757

Attestata almeno dal 994, la località di Villavesco ricorre nella documentazione medievale soprattutto in relazione a beni e diritti dell’episcopato lodigiano (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Superiore (Tassa dei cavalli); nel 1657 fu infeudato alla famiglia Buttintrocca di Lodi (Agnelli 1917 a).
Alla metà del Settecento, l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che la comunità, composta da 220 anime circa, non aggregava altri comuni ed era infeudata da due anni ai d’Adda di Milano, ai quali non corrispondeva nulla; i feudatari erano rappresentati da un podestà, che non riceveva dal comune salario o onorario alcuno. Il comune non aveva organi consigliari; unico rappresentante era un deputato, eletto all’inizio di ogni anno col consenso della comunità, al quale era affidata l’amministrazione del comune; nel suo operato dipendeva dal consenso e dal parere degli interessati e nella ripartizione degli oneri fiscali dall’assistenza del luogotenente feudale. L’organico amministrativo era completato dal console – che prestava giuramento al notaio di Melegnano, in quanto attuaro del feudo, nonché al podestà e al referendario di Lodi – e da un cancelliere, retribuito con un salario di 14 lire. Il libro delle ripartizioni delle imposte poteva essere conservato dal cancelliere o dal maggior estimo, a seconda delle necessità. Infine, ogni due o tre anni, con pubblico incanto, si provvedeva alla nomina dell’esattore (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Almeno dal 1753 risulta aggregato a Modignano(Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]