comune di Zorlesco sec. XVI - 1757

Attestato dal 1039, nella seconda metà del Duecento Zorlesco apparteneva alla pieve di Casale (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune era compreso nel Vescovato Inferiore di Strada Piacentina (Tassa dei cavalli) nel 1614 fu acquistato dai Vistarini che ne ottennero l’erezione in contea (Agnelli 1917 a).
Nel Compartimento territoriale del 1751 risulta ancora compreso nel Vescovato inferiore di Strada Piacentina (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Nello stesso torno di anni , l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che la comunità contava circa 1100 abitanti ed era feudo dei Visconti Borromeo, ai quali era stato concesso nel 1698 (Agnelli 1917 a). I feudatari avevano un proprio podestà, al quale la comunità passava un onorario di cento lire; il console, eletto dalla comunità, prestava giuramento al podestà del feudo e a quello di Lodi.
Priva di organi rappresentativi, la comunità affidava l’ordinaria amministrazione a tre deputati, due per il reale e uno per il personale, eletti ogni biennio: uno dei due deputati per il reale era eletto dal feudatario, mentre il secondo era eletto alternativamente dal marchese Antonio Giorgio Clerici e dal conte Carlo Imbonati.
L’organico del comune era completato da un cancelliere, residente a Casalpusterlengo e stipendiato dal comune con un salario annuo di 50 lire. Le scritture pubbliche erano conservate in una stanza separata della abitazione del conte Visconti Borromeo Arese, la cui chiave era però custodita dal cancelliere. La riscossione delle imposte era appaltata a un esattore, eletto con asta pubblica (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3049)
Ancora parte del Vescovato inferiore di Strada Piacentina, nel 1753 Zorlesco comprendeva Olza(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Zorlesco con Olza risulta compreso nella XVIII delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]