comune di Gazoldo 1798 - 1809

È con la ripartizione del 26 maggio 1798 (legge 7 pratile anno VI), quando risultava inserito nel distretto di Gazoldo del dipartimento del Mincio, capoluogo della municipalità del distretto, che il comune di Gazoldo compariva con una propria organizzazione amministrativa autonoma, poichè in precedenza, come risulta dalle risposte ai 47 quesiti dell’ufficio del censo di Mantova, “quando Gazoldo era feudo non aveva veruna comune e l’amministrazione è stato sempre concentrata nella famiglia degli Ippoliti feudatario” (Risposte ai 47 quesiti 1802). Questo verrebbe confermato anche dalla mancanza di notizie circa l’archivio comunitativo, visto che “tutte le carte che esistevano erano parte presso il feudatario e parte presso l’ufficio pretoriale” (Risposte ai 47 quesiti, 1802). Nell’autunno del 1798, con la divisione del 26 settembre 1798 (legge 5 vendemmiale anno VII), la stessa compagine territoriale era compresa nel distretto X di Marcaria del dipartimento del Mincio, sede della municipalità del distretto. Il referente amministrativo cambiava ancora nel 1801, quando, dopo la dipartimentazione della Repubblica Cisalpina del 13 maggio 1801 (legge 23 fiorile anno IX), il comune di Gazoldo entrava a far parte del distretto I di Mantova del dipartimento del Mincio, dove permaneva sino al 1805 (decreto 8 giugno 1805 a), quando veniva compreso nel cantone III di Marcaria, sempre del distretto I di Mantova del dipartimento del Mincio.
Sul piano amministrativo, l’organizzazione comunale di Gazoldo variava nel 1802, con la distinzione dei comuni in classi (legge 24 luglio 1802), e nel 1805 gli veniva attribuita la classe III in base ai suoi 932 abitanti (decreto 8 giugno 1805 a).
In seguito al piano di concentrazione dei comuni del dipartimento del Mincio del 31 marzo 1809 (decreto 31 marzo 1809), in vigore dal 1 gennaio 1810, il comune di Gazoldo veniva concentrato nel comune denominativo di III classe di Rodigo, che a sua volta risultava incluso nel cantone II di Volta del distretto III di Castiglione delle Stiviere.

ultima modifica: 07/06/2004

[ Giancarlo Cobelli ]