consiglio di governo con l'aggiunta sec. XIV - 1784

Dagli ordini per il buon governo di Medole, nel 1615 il consiglio di governo con l’aggiunta della comunità, al quale interveniva il podestà con funzioni di presidente, era formato dai dodici membri del consiglio di governo, a cui si aggiungevano altri dodici consiglieri. L’“aggiunta” era nominata dal consiglio di governo, che si riuniva per l’elezione del consiglio di governo con l’aggiunta dopo essere stato confermato dal consiglio generale. Il consiglio di governo con l’aggiunta veniva convocato previa notificazione inviata dal cancelliere e trasmessa dal mestrale, e deliberava su “tutte le cose che non averà potuto stabilire nel consiglio generale”. Poteva determinare l’istituzione di nuovi “ufficiali” della comunità, di stipulare “nuovi incanti, affitti, condotte, acquisti, alienazioni … che durino più di un anno”. Aveva il potere di fare nuove obbligazioni e spese fino a quattrocento scudi, previa licenza scritta del principe”. Aveva infine la facoltà di iniziare o proseguire liti (ordini di Medole sec. XVII).
Dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, nel 1774 il consiglio “con sopra aggiunta”, aveva la facoltà di imporre le tasse e nominare l’esattore e il depositario, scegliendo fra “i più solvibili ed accreditati fra i concorrenti”, contro il versamento di una “sigurtà” idonea (Risposte ai 47 quesiti, 1772-1777).

ultima modifica: 10/12/2003

[ Giancarlo Cobelli ]