ufficio delle bollette di Mantova sec. XIV - sec. XV

Previsto dagli statuti gonzagheschi, redatti tra la fine del trecento e i primi anni del quattrocento, l’ufficio delle bollette aveva la funzione di controllare i movimenti delle persone in partenza e in arrivo a Mantova, imponendo alle porte della città la compilazione della “bolletta”, su cui venivano annotate “nome e cognome, patria, professione, mezzo di locomozione, armi, merci, compagni di viaggio, alloggio in Mantova, motivazione e scopi del viaggio”. L’ufficio delle bollette provvedeva inoltre alla riscossione del dazio delle bollette, come previsto dagli statuti.
L’ufficio era retto da un rettore, coadiuvato da ufficiali e notai. Il rettore veniva nominato dal signore e “aveva la piena giurisdizione e la potestà di costituire in giudizio i trasgressori … e di condannarli o assolverli ad merum et liberum arbitrium et voluntatem magnifici domini Mantue”.
Intorno alla metà del secolo XV l’ufficio ampliava le proprie competenze, divenendo una magistratura di sanità, passando alle dipendenze del collaterale (Navarrini 1984).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giancarlo Cobelli ]