comune di Baranzate sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 23 febbraio 1251 trascritto negli “Atti del comune di Milano” in cui Baranzate è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1992).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Baranzate risulta incluso nella pieve di Bollate e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Barenzà” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Baranzate risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 6).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava 128 anime ed era amministrato da un console, tutore dell’ordine pubblico e responsabile della gestione degli interessi della comunità, coadiuvato da un cancelliere, residente in Milano, incaricato della compilazione e ripartizione delle imposte ed alla custodia dei libri dei riparti: tali “riparti annuali” solo dopo essere stati approvati dai primi estimati, venivano riscossi da un esattore, scelto con asta pubblica e nominato dai maggiori proprietari della comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3061).
Il comune già, nel 1476, parte del feudo di Desio ed infeudato poi dalla regia camera nel 1715 (Casanova 1930), a metà del XVIII secolo era direttamente sottoposto alla giurisdizione dell’ufficio pretorio di Milano, presso cui il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto a prestare ogni anno l’ordinario giuramento. La comunità era inoltre subordinata alla giurisdizione di un podestà feudale residente in Milano, rappresentato in loco da un “barigello” e per questo stipendiato dalla comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3061).

ultima modifica: 13/10/2003

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