comune di Cimiano sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 6 giugno 1287 trascritto negli “Atti del comune di Milano” in cui Cimiano è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1992).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Cimiano risulta incluso nella pieve di Bruzzano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Vimarcate” come “el locho da Cimiano” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo il comune risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 10).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che l’intero apparato amministrativo del comune, che contava 250 anime, era costituito da un console, tutore dell’ordine pubblico, e dai primi estimati della comunità, responsabili della gestione degli affari, ai quali la comunità particolarmente raccomandava il riconoscimento dei riparti annuali, registrati nel “quinternetto” dal cancelliere, e custoditi presso la sua abitazione in Milano. Il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto a presentare le eventuali denunce prodotte dalla comunità ed a prestare giuramento, ogni anno, presso la banca criminale del podestà di Milano alla cui giurisdizione il comune, a metà del XVIII secolo era direttamente sottoposto (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3059).
Nel 1757, con la promulgazione dell’editto teresiano relativo alla compartimentazione territoriale dello stato di Milano Cimiano veniva aggregato al comune di Crescenzago, compreso anch’esso nella pieve di Bruzzano (editto 10 giugno 1757).

ultima modifica: 13/10/2003

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