comune di Misinto sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 17 settembre 1255, trascritto negli “Atti del Comune di Milano” in cui Misinto è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Misinto risulta incluso nella pieve di Seveso e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Misinti” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Misinto risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 44).
A metà del XVIII secolo l’intero apparato amministrativo del comune era costituito da un console, tutore dell’ordine pubblico, e da un sindaco, responsabile della conduzione amministrativa della comunità, entrambi eletti “a pubblico incanto” dall’assemblea di tutti i capi di casa. Un cancelliere ed un esattore, scelto con asta pubblica, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità delegava la compilazione e ripartizione delle imposte annuali, all’esattore affidava invece tutte le operazioni connesse alla riscossione dei tributi (Processi tavole d'estimo, 1751-1755, cart. 3263).

ultima modifica: 10/12/2003

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