parrocchia di Santo Stefano 1574 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Il 24 novembre 1574 l’arcivescovo Carlo Borromeo decretò il trasferimento delle prerogative plebane da Garlate a Olginate, nella chiesa di Santa Margherita. La chiesa di Santa Agnese di Garlate venne sconsacrata e ne venne trasportato il titolo alla nuova costruzione di Olginate. Garlate divenne parrocchia con sede nella chiesa di Santo Stefano (ASDMi, Sezione X, Visite pastorali, vol. 14, qq. 11 e 19) (Palestra 1984).
Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Olginate riportano costantemente gli atti relativi alla parrocchia di Santo Stefano di Garlate.
Nel 1754, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Olginate, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano di Garlate si avevano la confraternita del Santissimo Sacramento, canonicamente eretta il 18 settembre 1677 all’altare maggiore e la “societas” del Santissimo Rosario, istituita il 5 agosto 1677 all’altare della Beata Maria Vergine. Entrambe le confraternite “nullum deferunt habitum”. Il numero dei parrocchiani era di 520, di cui 330 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Garlate esistevano l’oratorio della Beata Maria Vergine e dei Santi Cosma e Damiano, l’oratorio di San Maurizio, l’oratorio di San Biagio di Mozzana (Visita Pozzobonelli, Pievi diverse. Canobbio, Angera, Olginate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santo Stefano di Garlate possedeva fondi per 87.9 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 769 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Garlate assommava a lire 1247.12; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1899, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Olginate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1361; la rendita netta della coadiutoria mercenaria, di nomina arcivescovile, a lire 778; la rendita netta del coadiutore mercenario di Consonno, di nomina arcivescovile, a lire 1675; la rendita netta di un altro coadiutore mercenario a lire 778. Entro i confini della parrocchia di Garlate esistevano l’oratorio dei Santi Cosma e Damiano e la chiesa di San Maurizio a Consonno. Nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento nell’oratorio dei Santi Cosma e Damiano; la confraternita del Santissimo Sacramento esisteva anche a Consonno. Il numero dei parrocchiani era di 1096 (Visita Ferrari, I, Pieve di Olginate).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Santo Stefano è sempre stata inclusa nella pieve di Olginate e nel vicariato foraneo omonimo, nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Lecco nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]