parrocchia di Santo Stefano sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santo Stefano di Leggiuno č citata tra le coerenze della chiesa di San Siro, poi San Primo, di Leggiuno nella donazione del vasso regio Eremberto, dell’anno 846. Nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo (Liber notitiae; Vigotti 1974) e alla fine del XIV secolo (Notitia cleri 1398), la chiesa veniva qualificata come canonica. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia prepositurale e plebana di Santo Stefano č costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Leggiuno.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia prepositurale di Santo Stefano di Leggiuno era costituito dal preposito e da un coadiutore; dei quattro antichi canonicati semplici, due erano stati uniti alla prepositura il 19 febbraio 1606, uno alla parrocchiale di Arolo nel 1606, uno unito da san Carlo alla cappellania titolare dei Santi Primo e Feliciano; per il popolo, che assommava a 1020 anime complessive, di cui 654 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo il 5 luglio 1574, i cui ascritti avevano facoltā di portare l’abito di colore rosso. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santo Stefano, esistevano gli oratori dei Santi Primo e Feliciano; Beata Maria Vergine in Cellina; Sant’Andrea in Sangiano; San Clemente sul monte di Sangiano (Visita Pozzobonelli, Pieve di Leggiuno).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la prepositura di Santo Stefano di Leggiuno possedeva fondi per 493.21 pertiche, la coadiutoria di Leggiuno 156.12, la coadiutoria di Mombello 109.22; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era, per Leggiuno unita, di 970 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della cittā e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura in cura d’anime di Leggiuno assommava a lire 1511.17; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma, il canonicato coadiutorale aveva reddito di 395.0.9 lire, la coadiutoria di Santa Caterina del Sasso di 319.10, ed erano di nomina dell’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Leggiuno, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1251,75; il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore d’ufficio e da due altri sacerdoti beneficiari. I parrocchiani erano 2527, compresi gli abitanti delle frazioni San Primo, San Giano e Tre Cantoni, Cobbione, Ballarate, Ghirate, Bosco, Cellina; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori dei Santi Primo e Feliciano, Santa Caterina vergine e martire, Sant’Andrea apostolo, San Rocco confessore, Santa Maria Annunciata, San Clemente papa e martire; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, il consorzio delle Figlie di Maria, aggregato al primario di Roma, i Terziari francescani, l’Apostolato della preghiera, la Guardia d’onore, la pia unione degli agonizzanti, il consorzio del Carmine. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Leggiuno).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia prepositurale di Santo Stefano di Leggiuno č sempre stata sede vicariale, nella regione II, fino al 1969, quando venne nominato vicario il parroco di Laveno; in seguito alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Besozzo, nella zona pastorale II di Varese.
Con decreto del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, in data 4 luglio 1986 alla parrocchia di Santo Stefano in Leggiuno venne unita la parrocchia di Maria Stella Maris in Cellina (decreto 4 luglio 1986 h) (RDMi 1986).

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]