parrocchia della Beata Vergine del Rosario sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Le “capelle” di San Lorenzo e di Santa Maria di Castiglione sono attestate alla fine del XIV secolo nella pieve di Castelseprio (Notitia cleri 1398). Nel 1422 il cardinale Branda Castiglioni ottenne con bolla pontificia l’erezione in arcipretale e collegiata della chiesa di Castiglione, con iuspatronato alla famiglia Castiglioni. La collegiata di Castiglione, che fu sede di vicaria foranea in luogo, č costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Carnago.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia collegiata arcipresbiterale di San Lorenzo in Castiglione era costituito dal rettore o arciprete e dal capitolo, costuito da due cappellani maggiori, uno scolastico, otto cappellani e otto corali, compreso il custode; per il popolo, che assommava a 995 anime complessive, di cui 648 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella collegiata era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1570 con facoltā d’uso dell’abito; esisteva inoltre la confraternita della Beata Maria Vergine del Santissimo Rosario, eretta con lettere date in Roma il 30 settembre 1605 da F. Ludovico Isella vicario generale dei predicatori. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa collegiata di San Lorenzo, esistevano il sacello sotterraneo di Santa Caterina; l’oratorio dell’Assunzione della Beata Maria Vergine e dei Santi quattro dottori detto chiesa di Villa, giā chiamata del Santissimo Corpo di Cristo; l’oratorio campestre della Beata Maria Vergine. In Castiglione era istituito infine il pio luogo dei poveri di Cristo, come da disposizioni testamentarie di Nicolao Castiglioni del 30 dicembre 1529 (Visita Pozzobonelli, Pieve di Carnago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, l’arcipretura dei Santi Stefano e Lorenzo possedeva fondi per 513.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 804 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della cittā e diocesi di Milano, la rendita netta dell’arcipretura in cura d’anime di Castiglione assommava a lire 1250.1.5; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava al padronato, il canonicato in cura d’anime 400.6.11, ed era di nomina dell’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nel vicariato in luogo di Castiglione, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 3403; il clero era costituito dall’arciprete parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 2400, compresi gli abitanti delle frazioni Somadeo, Gareno, San Pietro, Filisera, Falcetta e Nicola; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese del Santissimo Corpo di Cristo e quattro dottori o chiesa di Villa, la chiesa della Nativitā di Maria Vergine e San Nicola o Madonna in Campagna, l’oratorio privato di San Pietro martire; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga; l’antico luogo pio dei poveri di Cristo era passato nel 1829 in carico di amministrazione alla congregazione di caritā. La parrocchia era di nomina privata (Visita Ferrari, I, Pieve di Besozzo).
Nel XIX e XIX secolo, la parrocchia arcipretale della Beata Vergine del Rosario di Castiglione rimase sempre sede di vicariato foraneo in luogo, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Tradate, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]