pieve di Santo Stefano sec. XIII - 1971

Pieve della diocesi di Milano. Attestata alla fine del XIII secolo nel Liber notitiae sanctorum Mediolani; il collegio dei canonici dovette formarsi tra XI e XII secolo, e alla fine del XIV secolo comprendeva dieci membri. A quell’epoca le cappelle della pieve erano Ceresolo; Santa Maria e San Giacomo di Laveno; Montebello; San Nazaro di Montebello; San Primo di Leggiuno; Santa Maria di Bassa; San Giorgio di Cellina; Santa Maria, San Michele di Montebello (Notitia cleri 1398). Il numero dei canonici di Leggiuno era invariato all’epoca di san Carlo (Palestra 1984). Nel 1564 erano nominalmente registrati nella canonica di Leggiuno il prevosto e nove canonici, oltre a una cappellania; le cappelle o rettorie della pieve erano San Primo di Leggiuno; Ceresolo; San Giacomo e Maria di Laveno; San Michele di Montebello; Santo Stefano di Montebello; Santa Maria di Montebello (Liber seminarii 1564).
Negli atti delle visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili, nella pieve di Leggiuno figuravano costituite le parrocchie di Leggiuno, capopieve, Arolo, eretta il 19 gennaio 1610 (Scritture Pieve di Leggiuno, 1463-1636), Cerro, Laveno, Mombello.
Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Leggiuno, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, era inserito nella regione forense II.
Nel XIX e XX secolo la pieve di Leggiuno è sempre stata inclusa nella regione II, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali le parrocchie che ne avevano fatto parte furono attribuite al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Besozzo, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Saverio Almini ]