parrocchia di San Teodoro sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Teodoro risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Una “capella” di San Bartolomeo “de Theodori” è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano (Notitia cleri 1398). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le cappelle della pieve di Galliano anche quella dei Santi Bartolomeo e Teodoro di Cantù; in San Teodoro di Cantù si trovava la cappella di Sant’Apollinare (Liber seminarii 1564).
Già compresa nella pieve di Galliano (Scritture Pieve di Cantù-Galliano, 1662, q. 3), passò nel 1582 a Cantù, con il trasferimento della sede plebana in questa località. Compare nelle visite pastorali compiute nella pieve di Cantù con la dedicazione a San Teodoro. Nella serie degli annuari della diocesi la parrocchia figura con tale intitolazione fino al 1835; dal 1836 assume la dedicazione ai Santi Teodoro e Bartolomeo che mantiene fino al 1986, anno in cui viene fissata definitivamente in San Teodoro (decreto 1 luglio 1986) (RDMi 1988).
Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di San Teodoro di Cantù, a cui era preposto il vicario foraneo di Cantù, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Cantù, inserita nella regione IV della diocesi.
Nel 1764, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Cantù, nella chiesa parrocchiale di San Teodoro, si aveva il sodalizio, senza abito, del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 620 di cui 512 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Cantù esistevano gli oratori dei Santi Filippo e Giacomo apostoli in Pianella; Beata Vergine Maria della Pietà in Pago Lissaga; Sant’Antonio abate; Immacolata Concezione della Beata Vergine alla Cassina Brugnola (Visita Pozzobonelli, Pieve di Cantù).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Teodoro possedeva fondi per 166.20 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 793 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Teodoro assommava a lire 767.11.6; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Cantù, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1038.08, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale. Entro i confini della parrocchia dei Santi Teodoro e Bartolomeo esistevano gli oratori di Sant’Antonio abate; Addolorata in Lissaga; Immacolata alla Brugnola; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 2350 (Visita Ferrari, I, Pieve di Cantù).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di San Teodoro di Cantù è sempre stata compresa nella pieve di Cantù e nel vicariato foraneo di Cantù, nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Cantù nella zona pastorale V di Monza.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Marina Regina ]