parrocchia di Sant'Antonino sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Antonino risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Vimercate fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Brentana è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Vimercate (Notitia cleri 1398). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Brentana, a cui era preposto il vicario foraneo di Vimercate, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Vimercate, inserita nella regione VI della diocesi.
Nel 1756, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Vimercate, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino martire, si aveva la società o confraternita del Santissimo Rosario, eretta all’altare della Beata Maria Vergine dal “ministro regente fratre” Carlo Maria Arconati il 5 luglio 1671; in occasione della visita pastorale di San Carlo del 1581 era stata eretta la confraternita del Santissimo Sacramento e successivamente abolita. Il numero dei parrocchiani era di 527 di cui 381 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Brentana esistevano gli oratori della Beata Maria Vergine del Santissimo Rosario o San Domenico; Sant’Ambrogio in Sulbiate Inferiore; San Pietro apostolo in Sulbiate Superiore; San Gallo abate alla Cassina de’ Piatti, di giuspatronato dei nobili Benedetto Borsa e Stefano Gadolino (Visita Pozzobonelli, Pieve di Vimercate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Antonio possedeva fondi per 213.8 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 629 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Sant’Antonio assommava a lire 992.1.9; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Vimercate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1367.20, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale e una cappellania. Entro i confini della parrocchia di Sant’Antonio martire esistevano gli oratori privati del Sacro Cuore in Brentana, presso le suore della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù di Brentana; Maria Vergine in Sulbiate Inferiore, della casa Rocchi e aperto al culto saltuariamente; le chiese di San Pietro apostolo in Sulbiate Superiore, chiesa sussidiaria; San Domenico; Sant’Ambrogio in Sulbiate Inferiore; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 2150 (Visita Ferrari, I, Pieve di Vimercate I).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Antonino di Brentana è sempre stata compresa nella pieve di Vimercate e nel vicariato foraneo di Vimercate, nella regione VI, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Vimercate nella zona pastorale V di Monza.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Marina Regina ]