console 1708 - 1797

Nel regolamento per l’elezione dei consoli del 1733 si stabilisce che possono essere eletti a questa carica solo coloro che possiedono almeno sei denari di registro e hanno un’abitazione fissa da almeno dieci anni.
Non possono essere eletti i consanguinei fino al terzo grado e affini fino al secondo grado di persone che lavorano per la comunità o ricoprono pubblici uffici o non sono passati 3 anni dalla loro ultima elezione, ma nella nuova elezione due vecchi resteranno per informare i nuovi.
I maggiori estimati (e chi possiede almeno 20 denari di registro) possono assistere e intervenire nei consigli uscendo però al momento del voto.
È compito dell’ordinario e dei consoli del luogo evitare che nei consigli intervengano persone non soggette al foro laicale se non in casi particolari.
Il consiglio si definisce generale quando ci sono almeno 2/3 deglli interessati, l’ordinario può punire chi non si presenta.
Per spese straordinarie e rilevanti non basta l’intervento del consiglio ordinario ma si fa in occasione dell’imposta, chiamando gli estimati che hanno più di 20 denari, e con il loro intervento per almeno 2/3 del numero (senza titolo di voto).
Nelle limitazioni alle vacazioni dei consoli non sono ammessi rimborsi senza delibera del consiglio ordinario sotto pena della restituzione. Le deliberazioni devono essere intestate personalmente.
Introduzione della spesa della pulitura della roggia e di colatori nel tanteo del 1732 e incanto al miglior offerente.
Crediti della comunità nei confronti di Bartolomeo Biglia, fratelli Borachi con l’avvocato Pietro Panizzari si ingiunge ai consoli di promuovere l’istanza davanti all’ordinario.
Si ordina al segretario o chi per lui, entro otto giorni dalla pubblicazione del regolamento di riportare ogni scrittura riguardante la comunità nell’archivio, vietandone l’uscita sotto pena di 25 scudi d’oro da applicare al regio del fisco (Duboin 1827 – 1854).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]