Enrico, conte di Bellegarde, essendosi degnata S.M. di stabilire le norme che devono regolare l'esistenza dell'antica e della nuova nobiltà, rende note le sovrane determinazioni: la nobiltà nuova è ritenuta nei termini rigorosi della sua concessione e non è trasmissibile, se non a norma di patenti già emanate; i maggioraschi della nuova nobiltà già esistenti si conservano per ora nella forma attribuita dagli statuti del regno d'Italia, fino all'emanazione della nuova legislazione civile e giudiziaria; le prerogative, privilegi e diritti dell'antica e nuova nobiltà corrispondono a quelli generalmente accordati ai nobili negli stati tedeschi di S.M.; la validità dell'antica e nuova nobiltà si ha solo per approvazione sovrana; gli individui dell'antica nobiltà che non vennero rivestiti della nobiltà nuova possono fare valere i precedenti diritti.