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1627. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 maggio 14 Milano

Francesco Sforza trasmette al podestà di Pavia un contratto e certe lettere ducali per la vertenza tra gli Ecclesia e Alessio de Canevanova. Vuole che le parti eleggano un comune divisore dei beni ereditari. Se questi non approda a nulla, si comandi alle parti di eleggere ciascuna un proprio divisore. Se neppur i due raggiungono un accordo, se ne chiami un terzo che faccia tale divisione. Ciò fatto, chiami le parti e allora renda loro noto il contratto, che verrà fatto secondo quel che si contiene nelle lettere ducali.

[ 334r] Potestati nostro Papie.
Haveray allegate con queste uno contracto e certe lettere nostre per la differentia vertisse fra questi dela Ecclesia e Alexio de Canevanova. E aciò sapii del mondo (a) hai ad tenire sopra ciò, volemo non lo aprischi né manifeste a veruna persona dele parte, nisi his factis, scilicet che le parte elezano uno divisore deli beni de questa heredità communiter, el quale habia prima a dividere li dicti beni, e quando non se potesseno convenire in uno, constrenzere le parte ad elezere uno per parte, li quali eligendi, se pur non se concordasseno in dividere essi beni, fa che se eleza uno terzo sì ch'esi beni omnino vengano ad esser debitamente et eque divisi. Facta autem divisione poteray, partibus presentibus, manifestare esso contracto e farIo celebrare secondo che in le dicte allegate nostre lettere se fa mentione, volendo però che ala celebratione del dicto contracto gli siano presenti e tengano mane tuti queli gli àno interesse. Mediolani, xiiii maii 1453. Per partes et placet.


(a) Così A.