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43. Francesco Sforza a Zanotto Visconti 1452 marzo 21 Milano

Francesco Sforza rimprovera Zanotto Visconti per aver fatto giustizia da sé togliendo un paio di buoi di proprietà di Violante, figlia ed erede di Polissena, a sua volta figlia ed erede di Ambrogio, detto el barba Crivello, del quale Zanotto si dice creditore. Gli impone di restituire quanto s'è preso e l'ammonisce se vuol avere giustizia, la domandi cum la via dela rasone.

Zanoto de Vicecomitibus nostro dilecto.
Havemo lamenta da quelli che fano per Violante, pupilla fiola et herede quondam de Pullissena, chi fu fiola et h(e)rede quondam de Ambrosio dicto el barba Crivelo che, perché tu te pretendi creditore del dicto barba, sey andato, tua auctoritate, a tore uno paro de bovi ali massarii dela dicta Violante contra ogni debito de iustitia et honestate; dela qual cosa si maraveglemo, se così è, perché non intendemo che veruno, sia chi voglia, da sì stesso, se administra rasone. Pertanto volemo, et così te comandiamo, gli faci restituire li dicti bovi senza altra exceptione et, se pertendi havere cosa veruna, domanda com la via dela resone, la quale volemo indefferenter sia administrata a tuti, et fa' per forma non ne sentiamo digna querela, como se rendemo certi faray. Data Mediolani, die xxi martii MCCCCLsecundo.