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451. Francesco Sforza a Matteo Attendoli detto Bolognino 1453 gennaio 12 Milano

Francesco Sforza ricorda a Matteo Attendoli detto Bolognino di avergli affidato, il ventisei del mese precedente, la vertenza di Giovanni Salico, del che Marco Salico si lamenta e chiede che la causa sia rimessa al giudice competente. Il duca dice al Bolognino di tentare di ottenere un accordo fra le parti. Non riuscendogli, abbandoni il caso al podestà di Pavia, giudice competente.

[ 106v] Bollognino da Attendolis.
In questi dì passati, perché Giovane Salicho se supplicò ce volessemo commetere una sua differentia per non havere a litigare et cetera, nuy, che se rendemo certissimi che in tute le cosse hay ad agitare non faristi preter il debito di iusticia, ti commetessemo essa causa come dey havere inteso per nostre lettere date a Cremona a xxvi dil mese passato. Ma perché adisso Marco di Salici s'agreva de ciò e domanda sia conosuta la causa et remesa nele mane del podestà nostro de Pavia, iudice ordinario, non volendo nuy desentire honestis subditorum requisicionibus, pertanto te scrivemo e volemo vedi de concordare le parte insime pro viribus. La qual cossa non potendo havere loco, volemo remeti dicte parte a loro iudice competente che gli ministri iusticia, aciò ch'esso Marco non se possa dolere che invitus el sia fato litigare coram inco(m)petendi iudice. Mediolani, xii ianuarii 1453.