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735. Francesco Sforza al podestà di Agamio 1453 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Agamio constatato che le cose corrispondono a quanto dice Giovanni Varolo, referendario di Novara, faccia restituire a costui il cavallo da lui dato nell'ottobre passato a Giangaleazzo Barbavaria, che, recatosi in quel luogo presso un suo nipote, ivi moŕ, ma il nipote rifiuta di restituirgli l'animale.

Potestati nostro Agamii.
Il nobile Zuane Varolo, nostro referendario de Novaria, ne dice havere dato del mese de otobre proximo passato uno suo cavalo a quondam (a) quondam (b) Zuanegaleaz Barbavaria, el quale, essendo venuto in quella terra, moriti in casa de uno suo nepote chiamato Barbavaria, secondo dei essere plenamente informato, et quamvis l'habia domandato il suo cavallo ad esso Barbavaria, el quale l'à presto de ś, tamen fin adesso non ha poduto rehavere. Per la qual cossa, non parendo honesto ch'esso supplicante debia perdere il suo cavalo, te comandemo e volemo che, essendo cosś, faci omnino restituere al dicto supplicante il dicto suo cavalo, ho satisfarli integre per lo valore di quello. E questo volemo faci senza alcuno litigio, ho longheza di tempo, ś ch'el non habia a restare ĺ per questa casone. Mediolani, x februarii MCCCCLIII.


(a) Segue Zuane depennato.
(b) Coś A; segue Zuane Barbavaria depennato.