Registro n. 12 precedente | 1608 di 2324 | successivo

1608. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1453 marzo 13 Milano.

Francesco Sforza dice a Luchina dal Verme d'essere venuto a sapere che nel territorio vogherese esiste un monastero dedicato a Santa Caterina in cui, un tempo, vivevano delle pie donne. Venute queste a mancare, dei laici si sono impossessati del monastero e dei beni e li hanno gestiti a loro esclusivo vantaggio. Il duca intende fare ritornare il monastero un luogo devoto e vi metterebbe il francescano Giuliano da Cremona.

Magnifice domine Luchine.
Secundo siamo informati in quella vostra terra de Voghera, già bon tempo è vacato il beneficio o monastiero de Sancta Catherina in lo quale, per lo tempo passato, habitavano done del'ordine et devotione de Sancta Catherina; et essendo venute ad morte dicte done, pare che per alcuni layci sia stata presa la possessione delli beni del dicto monastiero, quali, senza alcuna conscientia et senza timore de Dio, hanno usurpato et convertito in sé li beni del dicto monastero, né hanno curato de fare officiare el dicto monastero, como è debito et rasonevole. Pertanto, parendo ad nuy sia molto più honesto che le case de Dio siano habitate de religiosi che da layci, havendo nuy bona informatione dela bona vita, virtù et sufficientia de frate Iuliano da Cremona del'ordine de San Francesco, confortamo et caricamo la vostra magnificentia voglia mandare et ordinare ch'el dicto frate Iuliano, presente exhibitore, sia admesso et constituito capellano nel dicto monastero et gli sia resposto deli fructi et beni d'esso. Et ad questo modo dicto monastero non andarà per terra, né mancherà de divini offici, [ 349r] como ha facto fino al presente, de che, ultra che ad voy serà merito presso Dio, ad nuy compiacereti grandemente. Data Mediolani, xiii marcii 1453.
Zannetus.
Iohannes.