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2108. Francesco Sforza a Morello da Parma 1453 giugno 16 "apud Senigham".

Francesco Sforza, siccome Nigrino e Domenico sono fuggiti da Paolo da Colle, conestabile ducale, con il denaro da lui avuto e con la sua roba per andare in territorio nemico, ordina a Morello da Parma di consegnare a un messo di Paolo una quantità di roba dei fuggitivi che integri quanto devono a Paolo. Dispone poi che Morello sequestri e inventari i loro beni e trattenga le loro donne e figlioli, non rilasciandoli né dando a chiunque cosa alcuna senza licenza ducale.

[ 446v] Domino Morello de Parma.
Si sono fugiti dal strenuo Paulo da Colle, nostro conestabile, Nigrino et Dominico de quella nostra terra et andati dal canto d'inimici, li quali havevano havuti dinari et altre cose dal dicto Paulo, como dal (a) presente portatore serai informato. Pertanto volemo debii dare et consignare tanta della roba delli predicti al dicto messo de Paulo, che sia integramente satisfacto et pagato de tutto quello gli hanno portato via. Et facto questo, volemo debbe sequestrare et descrivere tucti li beni mobili e immobili delli dicti Nigrino et Dominico, et cossì destenerai lì donne et fioli loro et non li lassare né dare cosa alcuna ad persona nissuna senza nostra licentia et comandamento. Et responderaine dela receptione della presente et como haverai sopra ciò exequito. Ex felici campo nostro apud Senigham, die xvi iunii 1453.
Zaninus.
Iohannes.

(a) Segue dicto Paulo depennato.