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2206. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 luglio 9 "apud Senigham").

Francesco Sforza scrive delle difficoltà esposte dal luogotenente di Lodi nel ricuperare i denari dovuti dal vescovo per il bue e l'abbazia di Sant'Alberto cui sono tenuti anche gli abbati di Precipiano e di Mollo, invitandolo ad andare nuovamente dal vescovo. Nel caso fossero duri a cedere, tenti per smuovere l'abbate di Precipiano anche con Blasio di Asseretto. Qualora entrambi non si arrendessero, li avverta che avranno in casa come loro ospiti, quindi da loro spesati, il cancelliere dei fanti conestabili con alcuni fanti.

Locumtenenti Laude.
Havemo recevute la toa littera et inteso quanto ne scrive dela difficultà è in recuperare li dinari deli quali è debitore monsignore el vescovo per lo bove et per l'abatia de Sanctalberto, et così l'abate de Precipiano et lo abbate de Mollo, quali dinari sonno assignati a Bartholomeo da Bologna et Bartholomeo da Missina, et cetera, al che, respondendo, te dicemo che de ciò ne maravigliamo, et maxime del prefato monsignore, al quale havemo usata più liberalitate che ad prelato che sia nel paese nostro, del quale crediamo, quando non li dovesse dare, ne dovesse imprestarli in questi nostri bisogni. Per la qual cosa, havuta questa, volemo che vogli retrovarti con luy, recordandogli questo per parte nostra, caricandolo et stringendolo che statim voglia exbursare questi cinquanta ducati ch'el ne debbe dare del bove et li xxx ch'el ne debbe dare per l'abbatia di Sanctalberto, dela quale sa ben la soa parte quanto liberamente gli ne habiamo compiaciuto, al quale anchora nuy scrivemo per l'aligata, stringendolo molto ita che essi [ 471r] nostri conestabili siano integralmente satisfacti.
Siché circha ciò non gli perderai tempo alcuno. Appresso volemo che simile exortacione faci ali prediti abbati, quali ne sonno debitori, cioè quello di Precipiano de cinquanta ducati per lo bove, et quello di Mollo de xv per lo subsidio, ita che fazano el dovere, et quando pure se vogliono fare negligenti, volemo che tu usi ogni prova cum fare ogni executione perché dicti dinari se habiano subito. Et questo se vole fare con ogni celeritate, avisandote che, quando questo non sortischa subito effecto, nuy lo imputarimo ad tuo manchamento et ad tua negligentia. Et perché meglio possi così exequire questa nostra intentione, volemo che tu intende con messer Blaxo d'Axeretto, quale te daria adiuto per fare executione contra quello da Precipiano, et avisarai li predicti abbati che non facendo el dovere, veneranno ad supportare la spesa del cancellero d'essi fanti conestabili con qualche fanti, quali gli andarano ad stare a casa loro a soe spese. Data ut supra.
Bonifatius. Iohannes.