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361. Francesco Sforza al referendario di Pavia 1452 marzo 24 Milano.

Francesco Sforza comunica al referendario di Pavia di avere affidato a Gracino da Piscarolo, maestro delle entrate ducali, il resoconto sulle riscossioni e su quanto ancora da riscuotere sui dazi e imbottature dell'anno precedente di modo che se il tesoriere e i dazieri si trovassero debitori, siano costretti a pagare a Gracino i denari che mancano per poter soddisfare i creditori.

Domino referendario Papie.
Perché deliberamo et siamo disposti de intendere ogni quantità de denari rescossa, cossi dele additione forono l'anno passato sopra li datii de quella nostra città imposte, come dele imbottature et in cui sonno pervenuti, habiamo commesso ad Gracino de Piscarolo, magistro dele intrate nostre, debia vedere et intendere quella quantità de denari per le predicte casone è rescossa et quella resti ad rescotere. Et perché volimo, et cossì vi commectiamo che, havuta questa, debiati constrengere el thexaurero nostro lì et tucti li datiarii cossì d'essi datii, como imbottature, ad rendere per le casone predicte debita rasone, in modo possa el prenominato Gracino apertamente intendere tucto quello li havimo commesso, et da poi, se lo dicto thesaurero né essi datiarii se retrovarano essere de alcuna parte debitori, constrengetili realmente et personalmente ad pagare tucti quelli denari deli quali sarano debitori al dicto Gracino, ad ciò possa satisfare quelli li deno havere in modo che, vogliano o non, fazano el debito suo et essi denari se possano convertire in quella satisfatione habiamo ordinato. Né in questo, per alcuno nostro, lassate intervenga intervallo né dilatione de tempo, nonobstante alcuna confessione habia el prenominato thexaurero. Mediolani, xxiiii martii 1452.
Antonius.
Matheus.
Cichus.