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403. Francesco Sforza a Pietro da Norcia 1452 aprile 6 Milano.

Francesco Sforza scrive a Pietro da Norcia circa la cattura del balestiero che terrà in prigione fino a nuove disposizioni. Non vuole che si faccia guerra tra lui e il podestà per la licenza delle biade; quelle che vanno a Pandino o nel distretto di Lodi toccano a Pietro. Sul problema degli stoppini chi vuole far festa li paghi; ricordi poi agli uomini del posto di pagare le spese del carreggio. Per i sandoni, si stia alle disposizioni di Manfredo.

[ 91v] Domino Petro de Nursia.
Inteso quanto ne havite scripto, vi commendiamo dela diligentia havite usata in pigliare quello balestrero et cetera, et volimo lo fazati retenere socto bona guardia fine a tanto ve scriverimo altro. Ala parte dele licentie dele biave a noy non pare che debiati fare troppo contentione utrum voy o lo potestà le debia fare anzi vi dovete intendere bene asieme acioché l'uno non guasta quello facesse l'altro, ma dele biave vano a Pandino o zuso del destrecto de Lode ben ne pare che voi fazati le licentie. Ala parte deli stoppini per fare festa e falodii, per certo non possimo fare che non se miravigliamo che quella nostra comunità faza tale difficultà, che non fa la menore terra habiamo, e certo è bene da miravigliare de cossì minima cosa. Et se noy volessimo fare festa non bisognaria che scrivissemo ala comunità, ma volendose amorevolemente congratulare cum sì, gli scrivimo che fazano festa como deveriano fare, etiam nobis tacentibus, et loro debano essere quelli che fazano la festa et per consequens pagare li stoppini; et cossì induceteli a farlo, et che se faza festa omnino. Ala parte deli denari del carrezo, instr(u)ite omnino che paghino et si venirano ad noi ben gli responderimo. Ala parte deli sandoni, Manfredo serà venuto là per dare ordine al tucto, siché circa ciò non accade dire altro. Mediolani, vi aprelis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.