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568. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 maggio 7 Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia, appurato che il sarto che ha fatto per il soldato Pietro da Piadena una giornea, l'ha poi impegnata, sia costretto a restituirla.

Egregio viro dilecto potestati nostro Papie.
Pedro da Piadena, nostro soldato, presente exhibitore, vene lì per casone de una zornea, quale zà parechi dì (s)e fece fare da uno sartore de quella cità, la quale pare habia impignata et persa alla usura, como dal dicto Pedro saray informato. Pertanto te commettimo et volimo che, havuto dinanzi a ti il dicto sartore, debii intendere dilligentemente questo facto et facti, inspecta veritate, volimo debii astrenzere el dicto sartore ad restituire et satisfare la sua zornea al dicto Pedro, com'è debito et rasonevole.
Et datili prestissima expeditione che per questo non habia ad manzare la dicta zornea suso l'hostaria. Data Mediolani, vii maii 1452.
Iason.
Iohannes.