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1222. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1453 marzo 3 Milano

Francesco Sforza rimprovera il familiare ducale Ludovico da Bologna per la indolenza mostrata nella esazione delle tasse. Lo sollecita, perciò, a procedere con sollecitudine senza perdere tempo. Se avesse l'impressione che il podestà di Tortona fosse inadeguato alla bisogna, lo autorizza a prendersi un esattore efficiente che non attenda ad altro che alle esazioni. Sa della svogliatezza di quei della valle dei Ratti nel pagare le tasse: si avvalga di Biagio Assereto. Accontenti il Colleoni nella sua richiesta di alloggiamento per i suoi.

Nobili dilecto familiari nostro Ludovico de Bononia.
Tu say con quanta instantia nuy te commettessemo che dovesti con ogni toa solicitudine et cura attendere a rescotere quelle taxe senza veruna perditione de tempo, et fin a qui non l'hay facto et pocho hay ex(e)quito la volontà nostra. Del che pur assay se maravegliamo et dolemo grandemente de te. Per la qualcosa de novo te commettiamo che, con quella più diligentia e solicitudine tu poy, debbi attendere alla exactione delle dicte taxe, siché non se gli perda tempo veruno. Et se forse paresse a te non essere bene adiutato in questo da quello nostro potestate de Tertona et che non fosse sufficiente, siamo contenti deputi uno exactore che a questa exactione attenda con ogni suo pensero. Et perché habiamo inteso della renitentia che fanno a pagare le dicte taxe quelli della Valle delli Ratti, ti avisamo como per nostre lettere scrivemo opportunamente a misser Blaxio d'Axereto, che ti darà ogni adiuto e favore, perché exequiray cum presteza quanto hay in commissione da nuy. Appresso volemo che debbi dare allozamento a quelli del magnifico Bartolomeo Collione, secondo quellalista che nuy te mandassemo. Et questo exequiray con ogni diligentia e bene, siché ogniuno habbia ad havere il debito suo. Data Mediolani, die iii marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.