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1227. Francesco Sforza a Battista Visconti 1453 marzo 4 Milano

Francesco Sforza ricorda a Battista Visconti, capitano del distretto di Novara, di avergli in passato affidato il compito di comporre la vertenza che Giovanni da Bocca e Guglielmo, suo fratello, uomini d'armi del defunto condottiero Giacomazzo da Salerno, hanno con Arnolfo da Bocca per una possessione che detto Arnolfo loro impedisce. Siccome i predetti fratelli si sono ancora di recente lamentati delle noie loro date, il duca gli replica l'ordine di indagare su tale vertenza e, riconoscendo la ripetizione di tali molestie, imponga ad Arnolfo di desistervi in modo che Giovanni abbia ad adempiere i suoi servizi con il duca più serenamente.

Nobili viro Baptiste de Vicecomitibus, dilecto capitaneo nostro districtus Novarie.
Se recordiamo per altre nostre haverti scripto che devesti intendere certalitte et differentia quale vertisse tra Giovanne da Bocha et Gulielmo, suo fratello, homini d'arme del quondam spectabile et strenuo cavalero misser Iacomazo da Salerno, olim nostro conductero, et Arnolfo (a) da Bocha (b) per casone de certa possessione che li prenominati dicono essere turbata et impedita per dicto Arnolfo (a), determinandola et decidendola per modo che più non havessero alittigare insieme. Et perché di novo li antenominati ne hanno facto exponere cum querella, che pur sonno turbati in dictaloro possessione, pertanto te [ 455v] replicamo iterato che cognoschi dicta differentia et, trovando che fossero turbati et molestati indebitamente per dicto Arnolfo o per qualunche altra persona (c), provedi che (d) non gli faza impedimento, accioch'el dicto Giovanne ne habbia a servire cum bono animo et com più prompta fede. Data Mediolani, die iiii (e) marcii MCCCCLIII.
Bonifacius.
Duplicata fuit die xv marcii 1453.
Signata Cichus.
Cichus.