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511. Francesco Sforza a Niccolò Campanario 1452 giugno sine loco

Francesco Sforza ordina a Niccolò Campanario, commissario sopra gli alloggiamenti in Alessandria, che per il sostentamento dei fanti di Luca Schiavo si dia dagli uomini di Cassine la tassa di grano, legna e di altre cose, sia del passato che del futuro a chi non l'ha avuta nei modi consueti. Per i fanti di Bartolomeo da Messina e di Bartolomeo da Bologna provvedano gli uomini di altre terre.

Nicolao Campanario, comissario super logiamentis Alexandrie.
Adcioché li fanti delucha Schiavo, Bartholomeo da Missina et Bartholomeo da Bologna, quali havemo deputati alla guardia della nostra citadella possano sustentarsi tanto che altramente (a) gli poremo provedere de dinari, volemo, et cossì te commettiamo che ad esso Lucha faci respondere per li homini da Cassine della taxa sua del grano, legna et altre cose, sì del passato como del'advenire, a chi non l'ha havuta in quella formala solevano havere. Et a Bartholomeo da Missina et a Bartholomeo da Bologna faci respondere qualche altre terre. (b)


(a) mente in interlinea.
(b) Così la missiva si interrompe.