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895. Francesco Sforza a Giovanni Filippo Confalonieri 1452 novembre 8 apud Calvisanum

Francesco Sforza chiede a Giovanni Filippo Confalonieri, commissario di Tortona, di intervenire perché siano liberati e risarciti dei beni persi quegli uomini che, alla presa di Bosco da parte di Guglielmo di Monferrato, furono cacciati da quellalocalità in quanto simpatizzanti sforzeschi, e capitarono sotto gli uomini del vescovo di Tortona che, imprigionatili, li privarono dei loro beni, senza che il vescovo o gli officiali tortonesi, pur sollecitati, intervenissero per laloro liberazione personale e per la restituzione dei loro beni.

Domino Iohanni Filippo de Confanoneriis, commissario Tertone.
Quando se dede el Bosco al signore Guilielmo forano deschazati alcuni del'homini de quella terra per essere nostri servitori, li quali poveri homini, venendo in le terre nostre del Tortonese, forono presi dal'homini de monsignore lo vescovo de Tertona et toltoli le soe robbe. Dela qualcosa più voIte ne havimo scripto al prefato monsignore et ali officiali nostri de Tertona che volesseno fare liberare loro et le robbe soe, como è debito et honesto, il che non è facto, che ne dole quanto dire se potesse. Pertanto volemo debiati, visis presentibus, operare et instare con dicto monsignore ch'el facialiberare et lassare senza veruno pagamento dicti homini, et farli restituire ogni cosali fosse stata tolta alhora, et de questo faciati tale opera che ne sentiamo novelle et che non habiamo casone de scrivere più littere per questa cosa, perché omnino desponemo che dicti poveri homini siano liberati, perhò che la raxone et iustitia vole. Data ut supra.
Iacobus.
Iohannes.