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130. Francesco Sforza al commissario di Parma. 1452 gennaio 20 Lodi.

Francesco Sforza risponde alla lettera del commissario di Parma amorevole e piena di affetto, testimonianza della fedeltà del commissario fiorentino di patria.

Commissario Parme.
Havemo recevuta una vostra, tucta amorevele et piena de carità et dilectione, ala quale respondendo, dicimo che siamo certi l'integrità del'animo vostro verso de nuy essere tale, quale ne scriviti, né poria essere altramente, che non prendiamo ogni fede de vuy, perché lassiamo andare che ne siati affectionato, essendo de patria Firintino, come siti, non poterissimo may havere se non bona oppinione di facti vostri et adoperarvi in li facti nostri, quali possiti reputar vostri proprii, et vivemo cum questa ferma oppinione et certeza che in qualunque loco ve retrovasti, li facti nostri non poterina essere se non ben governati. Et cussì vi pregamo vogliati fare a tucta vostra possanza, benché nel parà superfluo recordandovi questo, persuadendoci che de questo vostro offitio ne aquistareti honore, come soleti fare dele altre cose. Data Laude, die xx ianuarii 1452.
Iohannes.