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1416. Francesco Sforza a Boccaccino Alemanni. 1453 febbraio 22 Milano.

Francesco Sforza chiede a Boccaccino Alamanni di intervenire presso Giuliano Benigni, luogotenente del Gran Maestro di Rodi, per dare la commendaria di San Giovanni de Bosco al Sanguinario e di Santa Maria Galla a Ruanino dell'Ordine gerosolimitano di Parma, a Bordone da Callio che, lasciato il lavoro presso gli uffici ducali, vuole dedicarsi alla religione.

[ 348v] Spectabili consiliario nostro dilectissimo Boccacino de Alamanis, civi Florentino.
Credemo che assai siati informato quanto Bordone da Callio sia nostro vechiamente et quanto laudabilmente se sia exercitato et operato per lo passato in li nostri officii et servicii. Adeo ch'el merita da nui multa conmendatione et bene, essendo adonqua lui oramai facto antiquo et preponuto nella mente soa de servire a Dio et dedicarsi alla religione, habiamoli provisto, per quanto specta ad nui, della conmandaria de San Zohanni de Boscho al Sanguinario et de Sancta Maria Galla ad Ruanino dell'Ordine Ierosolimitano del diocesi de Parma, vacante per la morte de frate Ilario Garso. Et perché l'obtenga retto titulo, ne scrivemo, per l'aligata, al reverendo don Iuliano Benigni, locotenente del reverendissimo Gram Maestro de Rodi, pregandolo che gli voglia conferire dicta conmandaria. Per la qual cosa, sapiendo quanto assai valeranno le vostre opperatione in questo vi carichamo et stringemo, pregamove ne vogliate fare quella instantia et preghere al dicto locotenente che faresti per nui medesimi, perch'el conferischa dicta conmandaria ad esso Bordone. Et qui non gli mancati in cosa alchuna, certificandove che quanto operarite per lui, reputaremo lo habiati operato per nui. Mediolani, die xxii februarii 1452.
(a) Bonifacius.
Cichus.

(a) Così A.