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493. Francesco Sforza al luogotenente di Parma. 1452 aprile 22 Milano.

Francesco Sforza informa il luogotenente di Parma del furto di quattro cavalli rubati ai famigli di Zanotto Visconti, squadriero ducale, da quelli di Ghiberto da Correggio. Si accordi con il famiglio Gandolfo e appurata la verità, solleciti Ghiberto a restituire i cavalli, e in caso di rifiuto, provveda che detti famigli si rifacciano sui beni di Ghiberto.

Spectabili viro locuntenenti nostro Parme.
Crediamo habiati inteso como a certi famigli de Zanotto Vesconte, nostro squadrero, sonno furati quatro cavalli per quilli de messer Ghiberto da Correzo, et se non l'haveriti inteso, l'intendiriti per l'introcluse lettere et per relatione de quilli de chi erano essi cavalli. Pertanto non essendo da tollerare simele robbarie, volimo che intendendovi cum Gandolfo, nostro famiglio, per qualunch'altro modo ve sforzati de intercedere se li sonno stati tolti per quilli da Correzzo, overo per li suoy; et trovando cussì mandiati ad confortare [ 127r] misser Ghiberto che li piacia farli restituire; et in quanto non lo voglia fare, provedeti ch'essi famigli se possano pagare delli beni suoy per tanto quanto valeno li dicti cavalli, perché cussì ne pare conveniente et debito. Data Mediolani, die xxii aprilis 1452.
Irius.
Cichus.