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82. Francesco Sforza ai conti Francesco e Giovanni Francesco della Mirandola. 1452 gennaio 8 Lodi.

Francesco Sforza ringrazia Francesco e Giovanni Francesco della Mirandola per aver cercato, in occasione della loro andata a Ferrara, di persuadere il marchese dei buoni sentimenti che lo Sforza nutre per lui, ed è pure loro grato per aver suggerito a Manfredo da Correggio di prendere la via sforzesca. Quanto ad Angelino Todesco, derubato mentre andava in Alemagna del cavallo e denari da Ambrogino da Longagnana, dice d'aver scritto in modo che Angelino sia soddisfatto. Risponde poi alle loro scuse, ritenute superflue, avendo loro compreso le ragioni del diniego ducale alla richiesta di mandare biada nel bresciano.

Comitibus Francisco et Iohanni Francisco dela Mirandula.
Magnifici tanquam fratres nostri carissimi, restamo per le vostre lettere advisati della andata vostra ad Ferrara et de tucte quelle cose haviti facto, maxime delli raxonamenti haveti havuti cum quello illustre signor marchexe et cussì cum Manfredo da Correzo, et delle parole haviti usato cum esso signor marchexe in persuadere alla sua signoria quanto nuy gli siamo affectionati et benivoli, et cussì in confortare Manfredo ad pigliare la via nostra, et cussì li advisi ne dati de quello haviti inteso là, et cetera; de che vi rengratiamo summamente, et circa ciò non curamo extenderci più oltra, perché ne rendimo certissimi habiati facto et dicto per nuy molto più che non scriveti, havendo nuy quella ferma fede et credenza in vuy che habiamo im proprii fratelli; se non che ve certificamo bene non haveresti possuto dire tanto largamente lo amore et affectione portamo al prefato signore marchexe che non sia molto maiore. Al facto de Manfredo non dicimo altro, se non che vi piacia advisarne de quello haveti di facti suoi fino in questo dì, che haverimo molto caro intenderlo da vuy.
[ 22v] Alla parte de Angellino Todescho quale ne recomandati per lo cavallo et dinari gli forono tolti alli dì passati per Ambroxino da Longagnana andando in Alemangna, vi dicimo ch'el n'è despiaciuto grandemente, ma non bisognava che li amici vostri ne recomandasti tanto strectamente perché sapeti bene, essendo vuy nostri como seti, li amici vostri sonno similmente nostri, il perché havimo scripto in modo sarrà satisfacto de ogni cosa, et se vedeti habia mò ad far altro ce ne advisati, che sempre ne trovareti benissimo disposti (a) ad far cosa ve sia impiacere et utile.
Alla parte della excusatione fati della licentia ne havevati domandato de mandare quella quantità de biava in Brexana, quale, come ve havimo scripto, non vi poriamo concedere et che, havendo vuy inteso la casone perché non ve l'habiamo (b) concessa, remaneti ben contenti et satisfacti, ve dicimo (c) ch'el non bisongna faciati de questo excusatione alchuna perché cum nuy possiti havire ogni sigurtà et fidutia, ma certo ne è duluto et rencresciuto assay non havervi possuto in questo satisfare come ne havevati richesto; et siati certi che se non fusse per li respecti vi havimo scripto, ve l'haveriamo de miglior voglia compiaciuta che vuy non l'haresti acceptata. Ma como havimo dicto, se vedeti habiamo ad far altro per vuy, ce ne advisati ch'el farimo de bonissima voglia come per nuy stessi. Data Laude, die viii ianuarii 1452.

(a) disposti in interlinea.
(b) In A l'ha habiamo.
(c) Segue non depennato.