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158. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo (1453 agosto 27 "apud Gaydum").

Francesco Sforza espime a Gracino da Pescarolo la sua soddisfazione per come da lui e da Zanino sono state distribuite le 8000 lire avute da Pavia. Gli fa sapere che si possono concedere licenze di estrarre da quel territorio fino a 50 moggia di biade, ma oltre necessita una licenza sottoscritta dal duca.

Gracino de Piscarolo.
Havemo recevuto la toa lettera et inteso quello ne scrivi delle libre octomillia recevute da quella nostra comunita de Pavia et como sonno state destribuite per ti et per Zanino, restamo de tucto contenti. Ala parte delle licentie de condure biave fora de quello nostro territorio et dela citade, te dicemo che ad quelli volesseno condurne xxv fino in xl, o in l moza, se gli porria concedere; ma che ne volesse condure ad centenara et farne mercantia, non volimo lo fazano senza nostra licentia inscripta per non defornire quella nostra cità de victualie, et volemo sapere chi la deve condure. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.