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668. Francesco Sforza a Galeazzo Maria Sforza (1453 dicembre 17 "apud Marchariam").

Francesco Sforza risponde al figlio Galeazzo, che ha perorato la liberazione di Gabriele da Brena, che penserà lui, a tempo opportuno, a rilasciarlo. Sollecita il figlio a redarguire in modo tale chi gli insuffla tali propositi da distoglierlo di suggerirgliene altri in futuro. Con le debite variazioni si è del pari scritto alla suocera ducale, donna Agnese.

Illustri comiti Galeazio, filio nostro dilectissimo.
Havemo inteso quanto ne hay scripto in favore de domino Gabriele da Brena Iì destenuto per la Iiberatione soa; al che respondendo dicemo che nostra inte(n)tione non è de liberarlo al presente, immo che'l staga anchora così, perché quando ne parerà el tempo ce recordaremo ben nuy. Ce maravigliamo molto che tu ne habii scripto de questo facto et volemo che, parlandotene alcuno da mò inanze, lo rebuffi per tal modo che'l non habia voglia de parlartene un'altra fiata et habii advertentia de non scriverne più de tale materia. Data ut supra.
Irius.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit magnifice domine Agneti, matri nostre carissime, mutatis mutandis.