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1625. Francesco Sforza a Cosimo de' Medici 1451 marzo 1 Milano

Francesco Sforza, in risposta alla lettera di Cosimo de' Medici, conferma d'aver lui pure inteso che i veneziani tentano di fa entrare i fuorusciti a Bologna (si faccia che «non reusca el pensero»). È morta la madonna di Piombino: vi ha mandato Boccaccino e Gabriele da Narni per visitare Emanuele da Appiano. Voglia lasciar partire (come instano il marchese di Mantova e Pier Maria Rossi) contento il marchese di Fosdinovi.

Cosmo de Medicis Florentino.
Havemo recevuta la vostra littera de dì xxii del passato et inteso quello per essa ne scriveti, restamo del tuto avisati. Et primo, circa la partita deli forausiti de Bologna, ve dicemo et certificamo che da poi ancora per più altre vie havemo inteso quello medesimo, cioè che Veniciani cercano de remeterli in casa, siché questo è verissimo che loro gli attendono; però de novo confortamo la vostra magnificencia ad volere in questo fare pensero et provedere como gli parerà expediente, siché ad Veniciani non reusca el pensero.
Ala parte dela morte de madona de Piombino et de Emanuel de Apiano, qual ha havuto quella signoria, et l'andata de Bocacino là, restamo avisati et piacene quella terra non sia devenuta ale mane d'altri che d'esso Emanuel, perché ne rendemo certi lui non vorrà se non quello vorrà quella excelsa comunità et la vostra magnificencia et l'altri amici [ 414v] soi et gli sarà bono amico como sonno stati li suoi precessori; così nui gli scrivemo opportunamente, realegrandone dela exaltatione sua et confortandolo a volere havere bona intelligencia et essere bon figliolo et amico de quella excelsa signoria, como invero gli se convene per bene et stato suo et così ne rendemo certi farà. Et ultra ciò mandamo là ser Gabriel da Narni, presente portatore nostro canzellero, per visitare dicto Emanuel, qual farà capo ala magnificentia vostra al qual vogliati credere como a nuy proprii.
Ala parte del marchese de Fosdenovo, non dicemo altro se non che considerato quanta instancia ne hanno facta et fanno lo illustre signor marchese de Mantua et lo magnifico Petromaria, quali de presente se retrovano qui preso a nuy, de questo facto, che in vero ne pare non gli potere resistere tanto caldamente nelo recomendano, pregamo la vostra magnificentia voglia proveder et opperare per quella via et modo gli pare et piace, si ch'esso marchexe se parta contento. Mediolani, primo marcii 1451.
Cichus.