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375. Francesco Sforza a Giovanni Barbavara 1450 settembre 16 Milano

Francesco Sforza esprime a Giovanni Barbavara, vescovo di Tortona, la propria soddisfazione per l'assegnazione del prevostato di Sparvara al prete Guglielmo da Malindo, suddito sforzesco, contrastando quanti negano la giurisdizione sforzesca della località.

[ 145r] Episcopo Terdonensi (1).
Havemo facto vedere una collacione per la vostra paternità alias facta al venerabile prete Gulielmo da Malindo dela terra nostra de Sale, el quale havemo accepto asay del prevostato de Sparovaria, et piacene dela dicta collacione, maxime intendendo nuy li gentili homini conti essere contenti. Et perché intendimo al dicto prete Gulielmo fi dato impazo nel dicto beneficio per altre persone non subdite al dominio nostro, quale etiamdio pare vogliano dire el loco de Sparovaria non essere de nostro dominio et de nostra iurisdicione, confortamo la vostra reverencia al dovere conservare la dicta collacione al dicto prete Gulielmo et doveti asay credere non siamo contenti ne sia gitati in questione li lochi nostri, anzi havemo a caro, ceteris paribus, et potendose fare cum rasone, como in questo caso, li benefici rimangano infra li subditi del dominio nostro et non in li forasteri, li quali non hanno cum nuy a fare. Et sopra ciò de quanto hareti exequito saremo contenti havere vostra resposta. Mediolani, die xvi septembris 1450.
Iohannes de Ulesis.


(1) Si tratta del vescovo Giovanni Barbavara (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 823).