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409. Francesco Sforza a Giovanni da Milesio 1450 settembre 18 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni da Milesio di riportare al monastero il figlio, già professo monaco, che egli aveva consentito ne uscisse.

[ 150r] Iohanni de Milexo de loco Lexie, Lacus Maioris.
Havemo inteso non cum poca admiratione che siando già ser Martino, tuo figliolo, monaco professo del monastero dela Certosa de Pavia, hai non solamente consentito che uscisca del monasterio, ma che torni al'habito et vita mundana, cosa nefanda et vergognosa al mundo, contra la lege divina, contra bon costume et ogni exempio a chi havesse voglia de vivere bene et spiritualmente. Et perché questa cosa partoriria grandissimo scandalo perché siando lui continue in excommunicatione, tu anchora et qualuncha li parli cade in scommunicatione, ad ciò che tu non sii casone de tanto male che dispiaza a Dio e al mundo, te confortiamo et caricamo che subito conduchi in persona el dicto miser Martino, tuo figliolo, al dicto monasterio al quale già è dedito et obligato, ma si poi poterai impetrari per bolle papale dispensa sopra ciò, serimo contenti se exequisca la ordinatione e voluntà del sancto padre, ma in questo mezo volimo che senza alcuna exceptione tu lo conduchi al dicto monasterio. Mediolani, xviii septembris 1450.
Cichus.