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766. Francesco Sforza a Giovanni Zaboli 1450 novembre 4 Milano

Francesco Sforza confida nell'ascendente che Giovanni Zaboli ha sui suoi concittadini parmesi per reperire 300 ducati d'oro a favore del fratello alessandro.

Iohanni de Zabolis, civi parmensi.
Benché siamo certissimi che da ti non habii el modo al presente de subvenirne de alcuna quantità de peccunia a nuy necessarie, segondo che habiamo inteso per toe littere et etiam como hay facto la scusa, nondimanco, confidando nela tua devocione al stato nostro, non dubitamo che, vogliandote adoperare cum lo credito che hay preso quelli citadini, non retrove facilmente da una overo più persone per fin ala summa de trecento ducati d'oro per cosa importante asay al stato nostro, il perché deliberamo de mandare lo magnifico Alexandro, nostro fratello carissimo, in le parte de Toschana per bono respecto. Te confortiamo et carrichiamo quanto possimo che vogli tenere modo che habiamo li dicti tricenti ducati, como credemo saperai fare, li quale volemo sianno dati et numerati al prefato nostro fratello, perché meglio habia el modo de andare al'impressa gli havemo comissa, etiam se bene fose de bisogno che li rechatasse ad interesse [ 221v] de dui per cento, de qualli ducati trecento et interesse te faremo fare tanti assignamenti sopra el dacio dele porte de quella cità del mese de aprile et de mazo proximo avenire overo sopra quale altro dacio meglio parerà et piazerà a te overo che facesseno la dicta subvencione in modo et forma che sareti cauti. Et de ciò scrivemo oportunamente al referendario (1) et thexaurero (2) nostri lì che fazano, como tu diray, tanti assignamenti ut supra, in modo o forma che o altri che subvenirà ala Camera nostra overo ti deli predicti ducati remagna satisfacto, così per la sorte como per lo interesse. Mediolani, die iiii novembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Alessandro Castiglioni (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 462).
(2) Identificato come Bartolomeo Folchini (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 464).