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840. Francesco Sforza al capitano dell'episcopato di Cremona 1450 novembre 12 Milano

Francesco Sforza vuole che il capitano dell'episcopato di Cremona gli faccia sapere perché una grande quantità di biade vada fuori del cremonese diretta in gran parte in terra veneziana.

Capitaneo episcopatus cremonensis.
Nui havemo scripto più littere circa le biave che vanno nel terreno dela Signoria de Venecia et may da vui non habiamo havuta resposta alcuna, che ne maravigliamo asay. Immo siamo avisati et certificati da molti lochi como, dapoy che habiamo scripto de questa cosa, gli n'è andata et ogni dì gli ne va in grandissima quantità, che per certo non sapemo ad chi imputare et dare questo defecto se non a vui che, vel vui lo faceti non gli voleti provedere, vel che vuy non posseti provedere. Et perché questo ne retorna in grandissimo danno, volemo, recevuta questa, vuy ne avisati quala è la casone che dicte biave vanno in lo terreno predicto de veniciani, [ 239r] ad ciò che nuy gli possiamo provedere et obviare ad queste cose, che per cosa alcuna del mondo non deliberamo comportare né patire che victualia veruna vada fora del cremonese, et maxime in le terre et lochi supradicti. Mediolani, die xii novembris 1450.
Cichus.