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152. Francesco Sforza ad Alberto Santi da Trezzo 1450 ottobre 29 Milano

Francesco Sforza scrive ad Alberto Santi da Trezzo che deve avere cura di conservare cavalli e vacche, alloggiare uomini d'arme a Voghera, far restituire a Giovanni Capredi ogni cosa toltagli e infine prendersi cura dei cavalli di Giacomo Piccinino.

Alberto Sancto de Tricio.
Havemo habute le tue littere de dì 26 et 27 et inteso quello ne scrivi et restamo de tucto advisati, et primo, alla parte dele vache et del cavallo quale dici ne mandaray, restamo advisati et non dicemo altro, se non che ad tucto faci havere bona advertentia et bona cura, in modo che né li cavalli né le vache né niuna altra cosa vada in sinistro. Del mandare ad allogiare quelli homini d'arme in quello de Voghera, havemo inteso quello ne scrivi et de novo te dicemo, non havendogli mandati, glili mandi come te havemo per altre scripto. Ad quello de Iohanne de Capredi, volimo faci restituere tucte le cose se retrovano dele sue gli forono tolte, facendo insuper havere tala (a) cura ad quelli cavalli dela persona de Iacomo Picinino, cossì alle altre cose, che niente non vada in sinistro. Mediolani, die xxviiii octobris 1450.
Cichus.


(a) Così in A.