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333. Francesco Sforza a Caterina Ordelaffi 1450 novembre 23 Milano

Francesco Sforza assicura Caterina Ordelaffi che sempre proteggerà lei e i suoi figli, al di là di chiacchiere malevoli.

Domine Caterine, domine Forlivi (1).
Havemo veduto quello haveti scripto ad Ioseph de Cortona, nostro castelano da San Columbano (2), de quello haveti inteso, per le quali comprendemo ve dubitati, per parole de qualche cativo, non nasca qualhe umbreza fra la signoria vostra e nuy. Ad che respondendo, ve dicemo che nuy ne maravigliamo che la signoria vostra piglia tal concepto che per parole de persona veruna pigliasemo umbreza verso la signoria vostra, havendo nuy continuo veduto et inteso quanto vuy et tuti quilli de casa vostra siano stati affectionati a nuy et desiderosi del bene nostro. Unde, concludendo, ve dicemo et confortamo ad stare de bona voglia et de bono animo, perché nuy haveremo sempre in protectione et defensione vuy et vostri figlioli in quello stato qual reputamo nostro proprio, como havemo havuto per lo passato. Et de questo ne vederiti lo effecto. Mediolani, die xxiii novembris 1450.
Cichus.


(1) Caterina Ordelaffi.
(2) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 633), ma Giuseppe da Cortona non compare tra gli ufficiali elencati: viene invece indicato come castellano Giovanni da Cortona. Giuseppe risulta podestà di San Colombano al Lambro dopo la metà del 1452.