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378. Francesco Sforza a Pietro Paolo Pontani da Spoleto 1450 novembre 28 Milano

Francesco Sforza vuole che Pietro Paolo Pontani da Spoleto, capitano della Martesana, si faccia restituire le armi del connestabile ducale Giovanni Galante sequestrate ad istanza di Buso da Cremella, perché ora è stato soddisfatto del suo bestiame.

Domino Petropaulo, capitaneo Martesane (1).
Havimo inteso che ad instantia del Buso da Cremella già alcuni mesi sonno passati forono sequestrate le armature sue al probo nostro conestabile Zohanne Galante per casone de certo bestiame ad esso Buso tolto, como devete essere informato. Et perché mò siamo certificati per Iacomo del Bolognino (2) che dicto Buso fu satisfacto del suo bestiame, como per esse lettere qui incluse più pienamente vederite, ne pare honesto et conveniente che mò siano liberati esse armature. Pertanto ve commectiamo et volimo che, ala recevuta de questa, faciati liberamente restituire al predicto Zohanne Galante le dicte sue armature et deinde, havendo el dicto Zohanne ad fare più una cosa che un'altra cum lo prenominato Buso, volimo che li fazate rasone summaria et expedita. Mediolani, xxviii novembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Pietro Paolo Pontani da Spoleto (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 203).
(2) Si tratta di Gian Matteo Attendoli, detto Bolognino.