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764. Francesco Sforza al referendario di Piacenza 1451 febbraio 4 Lodi

Francesco Sforza chiede al referendario di Piacenza informazioni sul piacentino Rolando, teorico ragioniere del comune che, però, non ha mai svolto tale compito ai fini del salario, che è a carico sia del comune che della Camera ducale. Vuole, poi, che chiami davanti a sé l'officiale delle porte e gli contesti in presenza di Giacomo da Rivalta l'inosservanza delle lettere di passo concessegli dal duca.

Referendario Piacentie.
Siamo informati che Rolando, citadino de quella nostra cità, fo deputato dui anni passati raxonato in comune cum salario da essergli dato et per la Camera nostra et per quella comunità; ma sentimo che may non ha exercito l'officio et, per consequente, non meritaria el sallario. El perché volimo che tu te informi se cussì è, provedendo isto interim che non gli corra el salario deputato, el qual sentimo essere appresso el thexorero, anci sia tenuto in suspeso fin a tanto che te scriveremo altro.
Ceterum ne ha significato Iacobo da Rivalta, nostro citadino de lì, che l'officiale dal porte lì a Piasenza non gli ha voluto observare né hobedire le littere de passo, quale gli havemo concesse, che ne pare procedere da grande temerità et insolencia, se cusì è. Volimo adoncha che, havuti denanti a te esso Iacomo et officiale te imformi se cusì è, et trovando essere cussì, faci quella punicione che parirà meritare tanto fallo de inobedientia et inobservantia dele nostre littere. Laude, iiii februarii 1451.
Cichus.