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501. Francesco Sforza a Gentile Della Molara 1451 marzo 29 Milano

Francesco Sforza scrive a Gentile Della Molara di volere che Pier Maria Rossi sistemi i centonovanta cavalli che gli toccano per il compartito oltre i suoi e non faccia difficoltà nel dire che vuole prima vedere come si comporta Orlando Pallavicino, perché costui è disposto ad alloggiare i cavalli che gli toccano per il compartito sulle sue terre del Parmense.

[ 117v] Gentili dela Molaria.
Havemo havuto la toa littera et inteso quello ne scrivi del rasonamento havuto con lo magnifico Petromaria Rosso et de quello dice esso Petromaria de volere allogiare nele terre toe deli cavalli gli tocano per tassa, oltre li soy, cavalli 100 solamente, et non volere logiare lo resto gli tocca, che sonno cavalli 90, per fino non veda ch'el magnifico Rolando logi quelli gli tocano per la tassa soa, et cetera. Restamo del tutto advisati et piacene quanto hay facto; unde te dicemo ch'el magnifico Rolando è contentissimo logiare quelli gli tochano per lo compartito dele terre soe de Permesana et la difficultà gli era solamente per le terre soe del Cremonese, et domano o l'altro venerà là il figliolo d'esso Rolando con uno deli nostri, per dare fine ad questo facto. Siché vogli confortare esso Petromaria ad volere logiare li centonovanta cavalli, como gli tocha per lo compartito, oltra gli soy, et non gli volere fare più difficultà, perché ogni homo guarda a luy et quando luy habbia facto el dovere, niuno se porà excusare. Et ne responderay chiaramente de tutto como haveray facto con esso Petromaria et con Rolando. Mediolani, xxviiii martii 1451.
Cichus.