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774. Francesco Sforza a Bartolomeo Baraterio 1451 maggio 16 Milano

Francesco Sforza invita Bartolomeo Baraterio, cittadino piacentino, a voler convincere frate Guglielmo Visconti, in età decrepita e incapace di amministrare la commandaria, a volervi rinunciare prima che lo privino il magistro di Rhodi et [...] messer priore de Lombardia. Rinuncia accorta, perché il duca gli promette vita condecente.

[ 174r] Domino Bartolameo Baraterio, civi Placentino.
Essendo noy avisati che domino frate Guilelmo di Vesconti, commandatore della casa della misericordia de quella nostra cità, è privato della dicta commandaria dal reverendissimo magistro da Rhodi et da messer priore de Lombardia, sì perché è in età decrepita che non pò governare et amministrare essa commandaria como se richiede et lassa andare quelli beni in desordeno et senza regula, sì etiam perché non è stato obediente et non (a) ha satisfacto al prefacto domino magistro segondo l'ordine suo, vorriamo in questo fare dui beni, cioè: primo providere al dicto frate Guilelmo de vita condecente, remanendo senza dicta commandaria et quella fare conferire ad uno nostro servitore al quale siamo desiderosi fare qualche bene; et per adimpire questo nostro desiderio, che iudicamo bono et honesto per l'una parte et per l'altra, a dì passati ne scripsimo ad dicto domino frate Guilelmo, mettandoli questo partito inanzi che volesse renunciare dicta commandaria in le mano de quello nostro servitore, como è dicto. Del che pare habia pocca stima et sta difficile et renitente a renunciarla. Per la quale cosa, havendo noy informatione ch'el dicto frate Guilelmo è molto vostra cosa et se governa assay per lo vostro consiglio, ve confortiamo caricamo et stringemo che vogliati per ogni modo et via che vi pare persuaderli et indurlo a fare questa renuntia, facendogli intendere expresamente che essendo luy privato como siamo informati noy non volimo ponto contrariare al prefecto domino magistro et domino priore de Lombardia, siché el suo stare duro gli tornaria in danno, certificandolo che facendo dicta renuntia li provideremo et per questa promittimo de provederli, per modo che porà vivere honorevelmente como è dicto. Denique vogliati fare quanto ve sia possibile per indurlo a fare dicta renuntia, perché ne fareti singulare contentamento. Sopra questa materia ve refferirà alchune cose Leonardo, icconnimo nostro lì, al quale dareti piena fede. Mediolani, xvi maii 1451.
Cichus.


(a) Segue et non ripetuto.