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849. Francesco Sforza a Giacometto da Vailate 1451 maggio 28 Milano

Francesco Sforza ribadisce a Giacometto da Vailate e agli altri armigeri, alloggiati a Casalpusterlengo, di astenersi dal recare danni ai prati di Giovanni Birago.

Iacometto de Vaylate et ceteris armigeris logiatis in Casale Pusterlengorum.
Per altre nostre littere ve havimo scripto che volevamo vuy fessivo danno alchuno alli prati de Iohanne da Birago, et pare che nonobstante dicte nostre littere vuy faciati il pegio che posseti. Della quale cosa se maravigliamo grandemente. Et perché non possiati dire che noy no ve l'habiamo repplicato, havimo deliberato scriverve anchora questa, commandandovi che per quanto haveti ad cara la gratia nostra voy non debiati fare danno né molestia alchuna alli prati né alle cose del dicto Iohanne de Birago, facendo et satisfacendo imperò luy ad voy quello che gli tocca per la ratta della tassa ad luy contingente, segondo l'ordeni nostri. Ma oltra la ratta parte soa, volimo non sia molestato per cosa alchuna et fati non ne habiamo più lamentanza. Mediolani, die (a) xxviii maii 1451.
Cichus.


(a) Segue v depennato.